Marmellata di arance amare o melangolo


La marmellata di arance amare è la marmellata per eccellenza per tutti coloro che amano la tradizione e che si deliziano gustando un buon tè, magari accompagnato da dolcetti su cui spalmare questa gustosa e profumatissima delizia alla frutta. Una marmellata di antica tradizione, perfetta a colazione o a merenda, deliziosa su pane tostato ancora caldo, magari casereccio oppure scuro, di farro o di segale e sopra un velo sottilissimo di burro ed è così che una semplice colazione del mattino si trasforma in una colazione del buonumore portando un raggio di sole al tuo risveglio. Negli anni ho provato svariate ricette e trovandone il gusto troppo pronunciato ho preparato questa versione sostituendo parte del succo delle arance amare con il succo di arance da spremuta bionde, nella quale ho trovato il giusto equilibrio di gusto.

In ogni caso, per fare la marmellata con gli agrumi è bene conoscerne la provenienza, perché si utilizza anche tutta la buccia che è la parte che assorbe gli eventuali agenti chimici.
Volevo che osservate bene la foto, perchè la trovo meravigliosa, proprio perchè si riesce a cogliere la trasparenza della marmellata e il consiglio che vi do' prima di leggere gli ingredienti e  di non stupirvi della quantità di acqua prevista, e anche di non pensare di modificarla: questo è il segreto per avere la trasparenza della foto. In ogni caso tutta la preparazione è differente dalla marmellate tradizionali, quindi  provate a cimentarvi con precisione e senza varianti! Le dosi indicate bastano per una decina di barattoli da confettura di circa 300 gr.
  • 1 kg di arance amare biologiche;
  • 1 kg di arance da spremuta bionde;
  • 1,5 di zucchero di canna grezzo;
  • 2 litri di acqua naturale;
  • 2 limoni bio;
Lavate con cura le arance amare sotto l’acqua corrente e sbucciatele. Spremete il succo di solo 3 arance amare e il succo delle arance bionde (in tutto circa 500 ml), versatelo in una capiente ciotola di vetro o porcellana, dotata di bordi alti e conservate i semi e la polpa della frutta in un sacchettino di tela ben chiuso. 

Con un coltello affilato oppure la mandolina tagliare le bucce rimaste a fettine molto sottili ( in tutto circa 700 gr): sarebbe possibile anche tagliarle a pezzettini, ma solo affettandole si ottiene una marmellata limpida, traslucida e con le fettine di bucce in sospensione. Sciacquare le scorze tagliate in acqua fredda per 2 volte (servirà a togliere un po' di amaro) quindi versarle nella ciotola insieme al succo, unire il sacchetto con i semi e 2 litri ad acqua, lasciando a riposare per 24 ore coprendo con un canovaccio. 

Il giorno dopo versare tutto il contenuto della ciotola in una pentola di ottimo acciaio e avviare la cottura a fuoco medio per circa 1 ora e mezza. A questo punto togliere il sacchetto con i semi, versare il succo dei 2 limoni e lo zucchero poco per volta, mescolando con un cucchiaio di legno a paletta fino allo scioglimento di tutto lo zucchero. Fare riprendere il bollore e proseguire la cottura per almeno 30 minuti fino a che, facendo cadere una goccia di marmellata su un piattino freddo, non si solidifica.

Tenendo il fornello al minimo, versare la marmellata ormai pronta nei vasetti di vetro sterilizzati, sigillateli ermeticamente e capovolgeteli al fine di creare l’effetto sottovuoto adatto alla lunga conservazione e sistemateli in uno scatolo di cartone avvolgendoli in una copertina. Dopo 24 ore,
appena i vasetti di marmellata di arance amare si saranno raffreddati, etichettateli con il contenuto e la data di preparazione e conservateli in un luogo buio e asciutto; se decidete di consumare subito la vostra squisita preparazione, riponetela in frigorifero una volta aperta

Attenzione! Leggere attentamente le raccomandazioni di seguito indicate.
Si raccomanda di sterilizzare sempre gli attrezzi che vengono adoperati per fare le conserve e i barattoli che si utilizzano per la conservazione delle preparazioni casalinghe, per evitare gravi conseguenze alla salute.
I procedimenti illustrati sono validi, sicuri e sperimentati personalmente ai fini del consumo personale, a condizione che siano scrupolosamente rispettate tutte le norme igienico-sanitarie, assolutamente necessarie nelle preparazioni casalinghe per la conservazione dei prodotti alimentari. Dopo la sterilizzazione controllate che nei barattoli si sia formato il sottovuoto: se il coperchio si muove al centro del tappo sotto la pressione del dito, sterilizzate di nuovo o consumare nell'arco di una settimana tenendo il barattolo in frigo.

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